Parusia: siamo tutti non-conformi

Parusia è il nuovo, disturbante, romanzo di Enys LZ, una distopia che inizia alla fine degli anni ‘90 del secolo scorso, quando il nuovo ordine mondiale è costituito da una oligarchia basata sulla diffusione di una nuova religione.

Una divinità in carne ed ossa ha portato la pace, ha fatto miracoli, e poi è scomparsa. In suo nome il governo degli Stati Uniti ha cambiato leggi e imposto nuovi stili di vita, più equi, più sani, più giusti… ma per chi non si conforma a un concetto di uguaglianza sempre più astratto, ci sono la Liste, la prigione, il marchio e il chip di controllo.

Per entrare nella lista basta poco: uno scherzo, una battuta, un bicchiere di troppo, essere omosessuali, contestare il sistema o non rientrare nei parametri di “normalità”.

È per questo che Nate e la sua amica Angie si trovano a scappare dopo che le forze dell’ordine hanno arrestato la madre del ragazzo, perché anche loro sono sulla Lista: Nate è orgogliosamente gay, e Angie è un’hacker in contatto con WISH, un gruppo di rivoltosi che cercano di sovvertire il governo.

Ethan, invece, era un poliziotto, ma da quando le cose sono cambiate è diventato un agente del CCO, l’organismo che ha sostituito polizia ed esercito e che esegue gli arresti dei non-conformi.

Quando Nate si rivela non essere il pericoloso criminale di cui parla la propaganda, ma addirittura gli salva la vita nonostante siano nemici, Ethan capisce che è il momento di vederci più chiaro.

Ambientazione:

Mentre scappano e trovano rifugio in case sicure nascoste ai quattro angoli del Paese, Ethan e Angie fanno respirare al lettore il clima di paura, di angoscia, che caratterizza il romanzo. Il mondo è sconvolto da un nuovo fanatismo religioso, la puzza di un regime dalla memoria passata è palese e grava sul lettore come sui protagonisti.

Pur sapendo che, in quanto romance, la storia sarebbe finita bene, ho avuto l’ansia per Nate e Ethan, per Angie, fino alla fine.

Personaggi:

Ci sono aspetti dei personaggi che forse si sarebbero potuto approfondire maggiormente, ma non sarebbe stato in linea con le vicende.

Nate ha solo diciannove anni quando è costretto a fuggire all’improvviso. Da ragazzo normale a ricercato senza un vero motivo, la sua vita viene stravolta e mano a mano che i giorni passano, si rende conto di non potersi lasciar trascinare dagli eventi, continuando a nascondersi, a cercare unicamente di restare in vita. Lui però non è un soldato, non ha mai usato un’arma in vita sua, non è un genio dell’informatica come Angie, quindi può solo obbedire agli ordini, cercare di aiutare quante più persone possibile. Nate però non è un eroe, non ha mai pensato di diventarlo. Vuole ritrovare la madre e poi, forse, non lo sa nemmeno lui, solo che, da un giorno all’altro, la sua faccia compare nei telegiornali, viene definito “terrorista”, gli vengono attribuiti omicidi che non ha commesso, e diventa il volto di una resistenza sparpagliata, raffazzonata, per la quale in realtà lui è solo una pedina.

Nate diventa un soldato senza esserlo davvero, senza perdere la sua capacità critica, tanto da diventare un ostacolo per i vertici di quella stessa resistenza che agli occhi delle persone comuni rappresenta.

Cerca di fare la cosa giusta perché è così che è stato educato e così che vuole la sua coscienza, ma non vuole diventare uno strumento, non cerca la vendetta, ma una giustizia che si è persa e che forse non tornerà mai.

Quella giustizia che Ethan rappresenta, in un certo senso, perché Ethan si era arruolato in un mondo diverso, governato da leggi in cui credeva e dove le persone erano libere di esprimere se stesse e le loro opinioni senza finire nella Lista.

Ethan si era già accorto delle evidenti storture del nuovo governo, ma solo quando incontra Nate ha il coraggio di cambiare strada. Lui, però, è un ufficiale del CCO, ha informazioni e una preparazione che la resistenza desidera e sebbene inizi la sua strada al seguito di Nate, si trova presto ad essere più utile del suo compagno, a farsi quasi fagocitare dalla trappola di WISH, tuttavia, come Nate, è ancora capace di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.

Una capacità che forse manca ad Angie, la giovane hacker che ha attirato l’attenzione sia del governo che della resistenza per le sue capacità. Di Angie manca il pov, ed è un peccato. La vediamo attraverso gli occhi di Nate, prima salvatrice, poi migliore amica, sempre più idealista o fanatica, sempre più avvolta dalla spirale di WISH, fino a diventare un’estranea per Nate. Angie è un personaggio che sarebbe bello indagare, capire, ma non ce ne viene dato il modo.

Trama:

La trama di Parusia è ad un tempo molto lineare e ricca di spunti. Mentre sembra che i personaggi cerchino di vincere una lotta impari, trasportati dagli eventi e quasi mai artefici delle loro vite, ma solo della loro sopravvivenza, l’ambientazione diventa un personaggio chiave, i meccanismi sociali, politici, religiosi che si muovono come ingranaggi per costruire il nuovo ordine. Se alcuni aspetti restano sullo sfondo, altri sono portanti per la trama: il “nemico” crudele e malvagio che, al fine di risultare un eroe per il Paese, crea un “mostro” da battere. La trasformazione di Nate da semplice ragazzo in fuga a “terrorista” ad opera di un generale con mire politiche mostra con efficacia come viene manipolata l’opinione pubblica.

La conclusione, poi, è perfetta e terrificante, ma anche logica e inattaccabile.

Scrittura:

La scrittura è scorrevole e corretta, ma non del tutto adeguata. Il alcuni punti si perde il punto di vista, e nei capitoli delle registrazioni la narrazione diventa troppo precisa per essere una vera testimonianza a ritroso dei fatti.

A parte questo, comunque, la lettura è gradevole e coinvolgente.

 DIALOGHI:

Buoni e adeguati ai personaggi. Sono nei capitoli delle registrazioni la presenza delle battute di dialogo risulta un po’ eccessiva.

Scene hot: –

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